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🎙️Dalle risposte del Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin alle domande del giornalista Pavel Zarubin
(20 dicembre 2024)

Domanda: In questi ultimi giorni di mandato, l’amministrazione Biden non nasconde di voler letteralmente “imbottire” [di armi] il regime di Kiev; si sta già parlando di migliaia di missili. [...] Lei come si pone al riguardo? E dopo che avranno scavato una profonda fossa ai rapporti tra Russia e Stati Uniti, sarà ancora possibile riuscire a venirne fuori, in qualche modo?

💬Vladimir Putin: Tutto si può fare, se c’è la volontà di farlo. E da parte nostra, questa volontà non è mai venuta meno.

A prescindere dal corso che prende la storia, essa va sempre ad acquisire contorni nuovi, a seconda di come cambia la situazione. Pensiamo agli avvenimenti del XIX secolo.

A seguito della Guerra di Crimea, quando nei confronti della Russia fu introdotta tutta una serie di restrizioni, molti in Occidente dicevano che la Russia taceva, che avrebbe dovuto reagire a quelle ingiustizie che stavano avendo luogo a livello internazionale, ma che invece si isolava.

La Russia veniva accusata di tutto ciò, così l’allora Cancelliere e Ministro degli Affari Esteri russo, Aleksandr Gorčakov, fece pervenire presso tutte le nostre rappresentanze diplomatiche in Europa un dispaccio, nel quale suggeriva come rispondere a simili dichiarazioni. Le parole che vi erano scritte divennero celebri: “La Russia non è arrabbiata, la Russia si sta concentrando”.

E così, gradualmente, man mano che si concentrava, la Russia riacquistò tutti i suoi diritti sul Mar Nero, divenne più forte, e così via. Alcuni esperti di storia definiscono la Guerra di Crimea come la “Guerra Mondiale Zero”. Poi, in seguito, ci fu la Prima Guerra Mondiale, e dopo ancora, la Seconda.

A questa “Guerra Mondiale Zero” presero parte praticamente tutte le potenze europee, che si schierarono contro la Russia. Ma nonostante tutto ciò, la situazione cambiava, mutava, e poi giunse il periodo della Prima Guerra Mondiale, nel corso del quale quegli stessi Paesi che avevano combattuto contro di noi si ritrovarono ad essere nostri alleati.

Tutto cambia, restano immutati soltanto gli interessi, che in questo caso sono quelli della Russia e del suo popolo. Se ci accorgeremo che la situazione sta cambiando in una maniera tale per cui sussisteranno di nuovo le prospettive adeguate e la possibilità di costruire dei rapporti con gli altri Paesi, noi saremo ben disposti a questo. Il punto non è se lo siamo noi, ma se lo sono loro. Sempre che ciò non vada a scapito degli interessi della Federazione Russa. [...]

Se costruiremo dei rapporti con qualcuno, [tali rapporti] li costruiremo soltanto nel rispetto degli interessi dello Stato russo.

Domanda: La Terza Guerra Mondiale è già in corso?

💬Vladimir Putin: Sa, non c’è bisogno di spaventare nessuno. Però i pericoli sono molti, e sono in aumento.

E stiamo venendo cosa fa il nostro nemico attuale: sta provocando l’intensificarsi della crisi. Se questo è ciò che vogliono, facciano pure. Stanno male [se non agiscono in questo modo]? Allora che continuino pure ad alimentare l’escalation.

Noi reagiremo sempre a qualunque sfida. E quando i nostri attuali nemici e i nostri partner ascolteranno, comprenderanno e realizzeranno, allora giungeranno anche alla consapevolezza che è necessario [...] cercare dei compromessi.

Noi siamo pronti a cercarli questi compromessi, fermo restando però che essi non dovranno pregiudicare i nostri interessi.

📰Leggere il testo integrale
🎄 Messaggio di Auguri dell’Ambasciatore della Federazione Russa nella Repubblica Italiana e nella Repubblica di San Marino Alexey Paramonov
🎄 Новогоднее поздравление Посла Российской Федерации в Итальянской Республике и Республике Сан-Марино А.В.Парамонова
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⚡️Commento di Maria Zakharova, Rappresentante Ufficiale del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa, in merito agli attacchi terroristici condotti dal regime di Kiev nella Regione di Kherson della Federazione Russa

💬 Il 30 dicembre, il criminale regime di Kiev, con la complicità dei suoi padroni della NATO, ha compiuto un atroce attacco contro l’edificio dell’Ospedale Centrale della città di Alyoshki nella Regione di Kherson della Federazione Russa, utilizzando un drone per colpire l’ufficio del primario. A seguito di questa tragedia è rimasto ucciso V. Borisov, aiuto primario responsabile del reparto di terapia, mentre il primario V. Kharlan ha subito gravi ferite da schegge.

❗️Condanniamo fermamente questo ennesimo crimine cinico e sanguinario con cui il regime di Kiev ha fatto vedere di nuovo la propria natura, nazista e disumana.

I bombardamenti dei centri abitati delle regioni russe, gli omicidi spietati e indiscriminati di civili, giornalisti, medici e altri rappresentanti di professioni civili testimoniano l'agonia del regime criminale di Zelensky, invischiato nel terrorismo, nell’illegalità, nella corruzione e nel cinismo. Un regime che, nella sua ira impotente, per compiacere i suoi padroni occidentali, cerca di uccidere più russi possibile.

☝️Tutti i responsabili della progettazione ed esecuzione di questo e di altri crimini commessi dalla giunta militare di Kiev saranno inevitabilmente puniti secondo la legge.

Ancora una volta, esortiamo tutti i governi responsabili e le organizzazioni internazionali competenti a condannare fermamente questo brutale atto di terrorismo e a prendere pubblicamente le distanze dal regime di Kiev e dai suoi protettori occidentali che si macchiano di tali crimini. Il silenzio - in risposta all’inaudita brutalità mostrata dai nazisti ucraini e dai loro burattinai, ossia dai loro complici delle «democrazie civilizzate» - verrà interpretato come atteggiamento di connivenza nei confronti di queste azioni atroci.
⚡️ Комментарий официального представителя МИД России М.В.Захаровой в связи с террористическими атаками киевского режима на Херсонскую область Российской Федерации

💬 30 декабря преступный киевский режим при пособничестве натовских покровителей совершил чудовищную атаку на здание Центральной районной больницы г.Алёшки Херсонской области Российской Федерации, направив беспилотный летательный аппарат в кабинет главного врача. В результате этой трагедии погиб заместитель главного врача по лечебной работе В.И.Борисов, главный врач В.И.Харлан получил тяжёлые осколочные ранения.

❗️ Решительно осуждаем это очередное циничное и кровавое преступление, которым киевский режим вновь показал свою бесчеловечную нацистскую сущность.

Обстрелы населённых пунктов российских регионов, безжалостные и слепые убийства мирных жителей, журналистов, врачей, представителей других гражданских профессий свидетельствуют об агонии погрязшего в терроризме, беззаконии, коррупции и цинизме неонацистского режима Зеленского, стремящегося в своей бессильной злобе в угоду своим западным хозяевам убить как можно больше русских людей.

☝️ Все организаторы и исполнители этого и других преступлений киевского режима понесут неотвратимое наказание в соответствии с законом.

Призываем все ответственные правительства иностранных государств и профильные международные структуры выступить с решительным осуждением этого жестокого теракта и публично дистанцироваться от киевского режима и его западных кураторов, совершающих подобные преступления. Молчание в ответ на разнузданное варварство укронацистов и их кукловодов-подельников из «цивилизованных демократий» будет подтверждением пособничества их кровавым деяниям.
⚡️Commento di Maria Zakharova, Rappresentante Ufficiale del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa, in merito all’interruzione delle vie di transito del gas russo attraverso il territorio ucraino
(2 gennaio 2025)
 
💬Kiev si è rifiutata di rinnovare gli accordi di transito siglati tra la società russa Gazprom e le ucraine “Naftogaz” e OGTSU (Operatore ucraino del sistema di trasporto del gas). Tali accordi sono scaduti il 1 gennaio 2025, data a partire dalla quale è stato interrotto il transito del gas russo verso l’Europa attraverso il territorio dell’Ucraina.
 
☝️Sottolineiamo che le autorità di Kiev hanno deciso di interrompere il pompaggio del “combustibile blu” che giungeva dalla Russia ed era destinato ai cittadini dei Paesi europei nonostante Gazprom abbia rispettato i propri obblighi contrattuali.
 
L’interruzione delle forniture di una risorsa energetica ecosostenibile e dal costo competitivo come il gas russo non va soltanto a indebolire il potenziale economico europeo, ma ha anche un impatto fortemente negativo sul tenore di vita dei cittadini europei.
 
❗️È evidente come le reali motivazioni che risiedono alla base della decisione presa dal regime di Kiev siano di carattere geopolitico.
 
Il principale beneficiario di questa nuova ripartizione del mercato energetico del Vecchio Continente, nonché principale promotore della crisi ucraina, sono gli USA. A cadere vittima per prima della loro strategia predatoria è stata la maggiore economia europea, quella tedesca, che a seguito delle esplosioni che hanno danneggiato i gasdotti North Stream 1 e 2 si è trovata costretta a rifornirsi di gas naturale a prezzi significativamente più elevati e ha dovuto procedere allo smantellamento di molte delle sue più grandi industrie, leggendari marchi di fabbrica del settore produttivo tedesco.
 
E adesso, a dover pagare il prezzo del clientelismo americano saranno anche gli altri Paesi che fanno parte di quella che, una volta, era un’Unione Europea prospera e indipendente.
 
La responsabilità per l’interruzione delle forniture di gas russo è da attribuirsi in tutto e per tutto agli USA, al regime fantoccio di Kiev, ma anche alle autorità dei Paesi europei, che pur di fornire sostegno finanziario all’economia americana hanno scelto di sacrificare il benessere dei propri cittadini.
⚡️ Комментарий официального представителя МИД России М.В.Захаровой в связи с прекращением транзита российского газа через территорию Украины (2 января 2025 года)

💬 Киев отказался продлевать соглашения ПАО «Газпром» с компанией «Нафтогаз Украины» и с «Оператором газотранспортной системы Украины». Срок действия документов истёк 1 января 2025 года. С того же дня был прекращён транзит российского газа в Европу через территорию Украины.

☝️ Подчеркнём — киевские власти приняли решение о прекращении прокачки голубого топлива из России для жителей европейских стран, несмотря на выполнение «Газпромом» своих контрактных обязательств.

Прекращение поставок конкурентного и экологически чистого российского энергоносителя не только ослабляет экономический потенциал Европы, но и самым негативным образом сказывается на уровне жизни европейских граждан.

❗️ Геополитическая подоплёка решения киевского режима лежит на поверхности.

Главный бенефициар передела энергетического рынка Старого Света и он же главный спонсор украинского кризиса — США. Первой жертвой их хищнической стратегии уже стала крупнейшая европейская экономика — ФРГ, которая после подрыва газопроводов «Северный поток» и «Северный поток-2» оказалась вынуждена закупать природный газ по существенно более высоким ценам и перешла к сворачиванию целого ряда крупнейших и легендарных немецких производств.

Теперь свою цену за американское покровительство вынуждены будут заплатить и другие страны в прошлом экономически успешного и независимого Европейского союза.

Ответственность за прекращение поставок российского газа целиком и полностью лежит на США, марионеточном киевском режиме, а также властях европейских государств, пожертвовавших благополучием своих граждан ради финансовой поддержки американской экономики.
⚡️ Commento di Maria Zakharova, Rappresentante Ufficiale del Ministero degli Affari Esteri della Federazione Russa, in merito all’uccisione di un giornalista russo e al ferimento dei suoi colleghi nella Repubblica Popolare di Donetsk
 
Il 4 gennaio, a seguito di un attacco mirato condotto dai militanti del regime di Kiev per mezzo di un drone, ha perso la vita il giornalista Aleksandr Martem’janov, inviato indipendente della testata giornalistica “Izvestija”.

Almeno altri quattro operatori dei media russi, tra i quali anche i giornalisti di “RIA Novosti” Mikhail Kevkhiev e Maksim Romanenko, hanno riportato ferite di diversa gravità. L’automezzo che trasportava il gruppo di corrispondenti di guerra stava facendo ritorno a Donetsk dopo aver documentato le conseguenze dei bombardamenti da parte dei neonazisti ucraini sugli obiettivi civili di Gorlovka, quando è stato colpito da un drone kamikaze carico di esplosivo. La tragedia è avvenuta lontano dalla linea del fronte di combattimento. Non c’è alcun dubbio che i giornalisti fossero stati deliberatamente scelti come obiettivo di questo attacco letale, e ciò è confermato anche dalle testimonianze di coloro che sono sopravvissuti.
 
L’atto di uccidere intenzionalmente i giornalisti russi costituisce un ennesimo, brutale crimine nella lunga lista delle sanguinose atrocità commesse dal regime di Zelensky, che ricorre apertamente a metodi terroristici per eliminare i propri oppositori ideologici. Sulla coscienza della cricca al potere a Kiev grava il peso delle innumerevoli vite sottratte a cittadini innocenti e a individui che svolgevano occupazioni civili, tra cui giornalisti e corrispondenti di guerra, rimasti vittime di attacchi deliberati che sono parte della campagna di terrore scatenata dalla spietata feccia banderista contro la popolazione civile della Russia e del loro stesso Paese.
 

❗️Noi esigiamo che questo ennesimo, brutale assassinio di un giornalista russo riceva una reazione adeguata da parte del Segretario Generale UNESCO Audrey Azoulay, come  imporrebbe il mandato che le è stato conferito. Ci aspettiamo inoltre che questa atrocità venga condannata in maniera altrettanto risoluta anche da tutti gli altri organi e dalle organizzazioni per la difesa dei diritti umani. I tentativi di nascondersi dietro a pretesti privi di contenuto e ad affermazioni generiche non possono essere consideratireazioni adeguate da parte di quelli che sono gli organismi preposti (quali l’Alto Commissariato delle Nazione Unite per i Diritti Umani, l’UNESCO e l’OSCE). I funzionari di ogni nazionalità che si battono a favore dei diritti umani sono tenuti a puntare direttamente il dito contro gli autori di questi crimini.
 
 
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С Рождеством Христовым!

Поздно вечером 6 января Посол России в Италии и Сан-Марино А.В.Парамонов, православные сотрудники Посольства России и других РЗУ, а также члены их семей приняли участие в праздничной литургии, которая прошла в Храме святой великомученицы Екатерины в Риме на вилле Абамелек.

В ходе рождественских торжеств Посол А.В.Парамонов тепло поздравил с Рождеством и вручил праздничные дары настоятелю прихода иеромонаху Амвросию, а также передал сердечные пожелания всем священнослужителям и активу православного прихода.

В Италии праздничные богослужения по случаю православного Рождества состоялись во всех более чем 60 приходах Русской Православной церкви, расположенных в различных областях от Палермо (Сицилия), Бари, Неаполя, Флоренции до Сан-Ремо, Турина, Милана, Вероны, Венеции и Мерано. В них приняли участие сотни православных граждан России, Италии, Украины, Молдавии, Белоруссии, Сербии, Эфиопии, Грузии и других стран.

На этом фоне особенно контрастно смотрятся положения профильного Доклада Управления Верховного комиссара ООН по правам человека о ситуации на Украине с 1 сентября по 30 ноября 2024 года, в котором осуждается вступивший в силу 23 сентября 2024 года скандально известный Закон о запрете канонической Украинской православной церкви (УПЦ), нацеленный по-сути на запрет исконной, изначально существовавшей на территории современной Украины Русской православной церкви и замещение её некой искусственно созданной киевским режимом структурой, призванной обслуживать интересы клики Зеленского и их воинственные и агрессивные намерения применительно к гражданам Украины и соседним с ней государствам.

Любые попытки вмешательства во внутрицерковные дела и нарушения религиозных прав граждан являются противозаконными и недопустимыми.
Buon Natale ortodosso!

Nella tarda serata del 6 gennaio, l'Ambasciatore della Federazione Russa in Italia e San Marino Alexey Paramonov, il personale di fede ortodossa dell’Ambasciata russa e di altre rappresentanze russe in Italia, così come i membri delle loro famiglie, hanno preso parte alla Santa Messa di Natale celebrata nella Chiesa ortodossa di Santa Caterina Martire d’Alessandria a Roma, presso Villa Abamelek.

Durante le celebrazioni, l'Ambasciatore Alexey Paramonov ha rivolto un cordiale augurio di Natale al Rettore della parrocchia, lo ieromonaco Amvrosij (Matsegora) al quale ha inoltre presentato i doni natalizi. L’Ambasciatore ha poi rivolto i suoi più sinceri auguri a tutti i religiosi e ai membri attivi della parrocchia ortodossa.

In Italia, le celebrazioni liturgiche in occasione del Natale ortodosso si sono svolte in tutte le parrocchie della Chiesa ortodossa russa presenti nel Paese, che sono più di 60 e sono situate in varie regioni: da Palermo (Sicilia), Bari, Napoli, Firenze fino ad arrivare aSanremo, Torino, Milano, Verona, Venezia e Merano. Alle celebrazioni liturgiche hanno preso parte centinaia di fedeli ortodossi, tra i quali cittadini russi, italiani, ucraini, moldavi, bielorussi, serbi, etiopi, georgiani e di altri Paesi.

In tale contesto, appaiono particolarmente contrastanti le disposizioni contenute nello speciale Rapporto redatto dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani sulla situazione in Ucraina nel periodo compreso tra il 1 settembre e il 30 novembre 2024. Nel Rapporto viene condannata la famigerata e controversa legge, entrata in vigore il 23 settembre 2024, che vieta la Chiesa ortodossa ucraina canonica: una legge che mira essenzialmente a bandire la Chiesa ortodossa russa originaria già esistente sul territorio della moderna Ucraina e a sostituirla con un qualche organismo creato artificiosamente dal regime di Kiev, pensato per servire gli interessi della cricca di Zelensky e assecondare i suoi intenti bellicosi e aggressivi nei confronti dei cittadini dell'Ucraina e dei Paesi confinanti.

Qualsiasi tentativo di interferire negli affari interni della Chiesa e di violare i diritti religiosi dei cittadini è illegale, oltre che inaccettabile.
La parte russa sollecita la comunità internazionale a reagire immediatamente e con la massima serietà agli attacchi che il regime di Kiev continua a mettere in atto ai danni degli impianti russi per l’energia nucleare, imponendo a Kiev di smetterla di giocare con le vite di interi popoli e Paesi, sia in Europa che in altri continenti; vite che questo regime ormai impazzito è pronto a offrire in sacrificio alla propria politica criminale provocando una catastrofe nella nostra maggiore centrale nucleare, quella di Zaporozhye.
 
L’ennesimo tentativo di colpire duramente la centrale nucleare di Zaporozhye e la città di Energodar, dove risiedono i dipendenti che lavorano presso la centrale e le loro famiglie, è stato messo in atto dalle formazioni armate ucraine il 5 gennaio, alla vigilia del Natale ortodosso. Grazie all’impegno, all’abnegazione e alla professionalità dei militari russi, il massiccio raid aereo messo in atto dalla parte ucraina con l’ausilio di aerei drone (droni ad ala fissa) è stato respinto, evitando così che vi fossero vittime e danni. I livelli di radioattività risultano essere nella norma. I sanguinosi piani di Zelensky e dei suoi fiancheggiatori banderisti sono stati sventati.
 
Allo stesso tempo, è evidente che, nel subire una sconfitta dopo l’altra e nel sentirsi inesorabilmente mancare la terra sotto i piedi, la cricca criminale di Kiev continuerà a commettere soverchierie se non dovesse incontrare una reazione decisa e adeguata da parte della comunità globale.

Non esistono scusanti né giustificazioni per le azioni compiute dalla parte ucraina, che nel più totale disprezzo del diritto internazionale e delle norme per la sicurezza nucleare continua a puntare armi, missili e droni contro gli impianti russi per l’energia nucleare.
 
Ciò che possono fare oggi tutti quei Paesi veramente responsabili, che non intendono restare indifferenti e hanno a cuore la sicurezza nucleare è, quantomeno, mostrare a Kiev, in maniera diretta e inequivocabile, che la rotta distruttiva da loro intrapresa è inaccettabile ed è oggetto di condanna [da parte della comunità internazionale].
Auspichiamo che i sostenitori occidentali di Zelensky abbiano il coraggio sufficiente per richiamarlo all’ordine, fosse anche solo per istinto di sopravvivenza.
 
Ci aspettiamo delle valutazioni obiettive e una reazione ben chiara in merito a quanto accaduto da parte dei vertici dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA), tanto più che gli attacchi del 5 gennaio sono avvenuti letteralmente sotto gli occhi degli stessi tecnici dell’Agenzia che erano presenti nella centrale nucleare di Zaporozhye. È chiaro che né lo scorso dicembre, quando un convoglio di mezzi che trasportava gli esperti dell’AIEA ed era diretto verso la centrale nucleare di Zaporozhye rimase coinvolto in un bombardamento ucraino, né durante i recenti attacchi condotti ai danni della centrale, il regime di Kiev ha mai riflettuto, neppure per un minuto, sul fatto che così facendo avrebbe messo a repentaglio anche la vita dei funzionari del Segretariato AIEA. Evidentemente, a Zelensky di loro non interessa. È da tempo giunta l’ora che l’AIEA chiami le cose con il loro nome e faccia sapere alla parte ucraina che questi attacchi, siano essi ai danni della centrale di Zaporozhye o delle altre centrali nucleari russe, sono inammissibili.
🎙️Dall’intervento di Sergey Lavrov, Ministro degli Affari Esteri della Federazione Russa, con alcune sue risposte alle domande dei media durante la conferenza stampa sul bilancio dell’attività diplomatica russa svolta nel 2024
(14 gennaio 2025)

Punti chiave

Multipolarismo e Occidente

• L’attuale fase storica rappresenta un'epocale contrapposizione tra coloro che propugnano i principi cardine dell’ordine basato sul diritto internazionale [...], principi sanciti nel documento più significativo in materia di diritto internazionale, ovvero la Carta delle Nazioni Unite, e coloro a cui, invece, questa Carta ormai non sta più bene, i quali, dopo la fine della Guerra Fredda, hanno deciso che non ci si dovesse più attenere alla Carta dell’ONU, bensì ai desiderata maturati in seno al cosiddetto “Occidente politico” [...], che sta tentando di osteggiare il movimento a favore del multipolarismo.

• Noi siamo stati costretti a respingere l’attacco e la guerra che l’“Occidente collettivo” ci ha scatenato contro al fine di soffocare il rivale di turno, ruolo che è stato nuovamente imposto alla Russia sulla scena internazionale. Suo obiettivo principale [dell’“Occidente collettivo”] è quello d'indebolire la Russia sul piano geopolitico, attuando, ai confini russi e sul territorio stesso della Federazione Russa, minacce militari dirette mirate a stroncare il nostro potenziale strategico.

La resistenza ai diktat occidentali ha già riacquistato forza, trovando espressione nelle nuove economie emergenti e nei nuovi centri finanziari che stanno nascendo in Cina, in India, nei Paesi dell’ASEAN, nel mondo arabo, nella Comunità di Stati Latinoamericani e dei Caraibi e in Russia, così come nei Paesi che sono nostri alleati nell’ambito dell’Unione Economica Eurasiatica, della Comunità degli Stati Indipendenti, dell’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva, dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai e dei BRICS. [...]

ONU

• Una riforma del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite è necessaria, in quanto numerosi Paesi che a livello globale hanno una rilevanza non indifferente nell’economia, nella finanza, nella politica e dal punto di vista degli equilibri militari non sono rappresentati.

• All’India e al Brasile spetterebbe già da tempo, e a pieno titolo, il diritto a vedersi riconosciuto un seggio permanente presso il Consiglio di Sicurezza dell’ONU, e analoga decisione vale per l’adesione permanente dell’Africa. Ma l’Occidente sta tentando di compromettere questo processo e di assicurarsi una posizione preferenziale.

Russia e Cina

Il legame tra Russia e Cina costituisce uno dei principali fattori d'impatto stabilizzante sull’attuale vita politica internazionale e sulle dinamiche messe in atto, tra le altre cose, per alimentare scontri e ostilità negli affari internazionali; dinamiche in cui sono impegnati i nostri vicini della NATO, sotto la guida degli USA, sempre pronti a seminare la discordia e il caos, vuoi in Europa o nello Stretto di Taiwan, vuoi in Medio Oriente o in Africa. I loro piani, di lampante banalità, si manifestano dovunque. [...]

• Noi non vogliamo schierarci contro nessuno; desideriamo che tutti i Paesi operino in base al rispetto degli interessi di ogni loro partner. È questa la posizione condivisa sia da Mosca, sia da Pechino.

USA e Ucraina

• Quando Donald Trump, una volta assunta la Presidenza, esporrà la sua linea ufficiale in merito alla questione ucraina, la prenderemo in esame. Ciò che viene affermato al momento è soltanto da ricondursi alla fase preliminare all’insediamento. Ma il fatto stesso che si stiano iniziando a menzionare le realtà [determinatesi] “sul terreno” merita di essere accolto con favore.

🔗 Più dettagli
Domanda: Ieri si è appreso che nel seminterrato di un edificio situato nel villaggio di Russkoe Porečnoe, nella regione di Kursk, i militari russi hanno scoperto i corpi di alcuni civili che gli invasori neonazisti hanno torturato e, in seguito, ucciso senza pietà. Si tratta dei corpi mutilati di persone anziane, le quali, evidentemente, non hanno potuto opporre resistenza. Nelle immagini diffuse dai media sono visibili ecchimosi e ferite d’arma da fuoco, ma anche mani legate. Umanamente parlando, esistono forse parole adeguate per commentare quanto accaduto? Lei che cos’ha da dire in merito?

🎙️Risposta: Da un punto di vista umano, universale, è davvero difficile commentare le immagini strazianti diffuse dai media. Chiaramente, non esiste spiegazione logica né può esserci comprensione alcuna per quanto accaduto. Tali atrocità rappresentano un’ulteriore, eclatante attestazione dell’essenza terrorista e neonazista del regime di Kiev, che per l’ennesima volta, spinto dalla ferocia dovuta alla propria impotenza militare e politica e nel contesto delle numerose sconfitte subite sul fronte di battaglia, ha messo in atto un cruento massacro ai danni della popolazione civile.

Ciò è esattamente quello che i Paesi dell’Occidente collettivo e i loro politici stessi, che coprono e incoraggiano i nazisti di Kiev, si aspettano dai banderisti. [I Paesi dell’Occidente collettivo] distolgono con freddezza lo sguardo da tali azioni criminali, continuano ad autorizzare le forniture di armamenti al regime di Kiev e ostacolano i tentativi atti ad avviare indagini internazionali sui crimini commessi dal regime. Fingono, con fare amichevole e composto, che non stia accadendo nulla di grave, sebbene tale condotta costituisca una gravissima violazione del diritto umanitario internazionale e delle Convenzioni di Ginevra. Tutto questo conferma, per l’ennesima volta, che la volontà di annientare tutto ciò che è russo rientra in quei “valori europei” che, come i tanto “civilizzati” sostenitori dei banderisti amano declamare, il regime di Kiev sta difendendo.

Per cui è evidente che una reazione chiara e distinta al brutale assassinio di civili innocenti non giungerà neppure stavolta, né da parte degli organismi internazionali quali l’OSCE e l’ONU, né da parte dei loro dipartimenti competenti. I segretariati di tali organizzazioni, che sono controllati dall’Occidente, continuano a voler mantenere il silenzio, o in alternativa a cercare di cavarsela con affermazioni generiche prive di reale contenuto in merito a quanto loro siano “contrari alla violenza”; mentre nel frattempo, di fatto, coprono i responsabili dell’uccisione di cittadini innocenti, residenti in centri abitati e villaggi pacifici, e si rendono, in questo modo, complici di tali atrocità.

Comprendiamo che ormai non avrebbe alcun senso fare appello a coloro che sono ormai intrappolati nelle grinfie dell’Occidente e che non intendono fare nulla per ristabilire la giustizia e per individuare e punire i colpevoli. Di questo ci occuperemo noi. Le autorità d’indagine della Federazione Russa faranno tutto il necessario per individuare i colpevoli, i quali saranno poi inevitabilmente puniti come meritano e sconteranno condanne effettive, cosa che sta già accadendo per molti altri crimini che, come accertato, sono stati commessi dal regime di Kiev.
🎨 Lo scorso dicembre si sono celebrati i 225 anni dalla nascita del grande pittore russo Karl Brjullov.

In occasione di questa ricorrenza, presso l’Ambasciata della Federazione Russa a Roma è stata inaugurata una mostra a cielo aperto dedicata alle opere realizzate dall’artista in Italia. La mostra esibisce le riproduzioni di tali dipinti, che fanno parte delle collezioni del Museo di Stato Russo e della Galleria Tret’jakov.

📸 1 - Il monumento a Karl Brjullov situato nel Cimitero acattolico del Testaccio
2 - La mostra a cielo aperto che esibisce le riproduzioni delle opere realizzate da Karl Brjullov
3 - La targa commemorativa in Via di San Claudio a Roma
🎨В декабре 2024 года исполнилось 225 лет со дня рождения великого русского художника Карла Брюллова.

По этому случаю в Посольстве России в Италии открылась уличная выставка репродукций картин из коллекций Государственного Русского музея и Третьяковской галереи, посвященная творчеству художника в Италии.

📸 1 - Памятник К.П.Брюллову на некатолическом кладбище «Тестаччо»
2 - Уличная выставка репродукций картин К.П.Брюллова
3 - Мемориальная табличка на ул. Св.Клаудио в Риме